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ARTHUR
Rumori. Tintinnii di bicchieri e piatti e posate, sedie che stridevano e voci. Voci femminili e maschili che parlavano, sussurravano, urlavano, ridevano e cantavano, un sacco di voci che non riuscivo a distinguere, erano confuse, mischiate l'una con l'altra formando un unico grande ronzio che, per me ormai abituato alla solitudine e alla tranquillità, suonava fastidioso e irritante, sembrava che tutto quel vociare riuscisse a sovrastare addirittura i miei stessi pensieri, non riuscivo a sentirmi da solo. Figurarsi riuscire a studiare!
Dio, davvero avevo pensato di poter studiare in mensa? Quella era stata follia allo stato puro!
Sbuffai sonoramente e mi alzai dalla sedia facendola stridere, guadagnandomi varie occhiatacce da parte delle persone che mi sedevano accanto; sollevai un angolo della bocca in un ghigno soddisfatto come risposta: loro avevano dato fastidio a me e io avevo dato fastidio a loro, eravamo pari.
Stavo bene da solo, facevo qualsiasi cosa per tenere le persone lontane da me, affrontare loro sarebbe voluto dire affrontare i miei demoni in qualche modo e non ero pronto alla verità, non ero pronto alla conferma di quanto già pensavo e mi era stato detto da zio Ector, non ero pronto a sapere quanto inutile e insignificante io fossi.
Con la borsa indossata a tracolla e le cuffie alle orecchie, non collegate a niente in realtà, giusto per evitare che mi rivolgessero la parola, uscii pensando che forse la biblioteca poteva essere un buon posto: tranquillo, pieno di libri e a quell'ora di certo non ci sarebbe stato nessuno.
Il sole mi sfiorava la pelle con una calda e piacevole carezza, mentre camminavo verso il grande edificio pieno di libri e cambiai idea: non era possibile sprecare una così bella giornata chiusi in un luogo dove la luce elettrica padroneggia la stanza, nossignore. Il parco! Il parco era il luogo adatto!
Attraversai il campus in un baleno e scelsi un bel posticino tranquillo, sotto a un alto albero dalle grandi foglie verdi e mi buttai sull'erba emettendo un sospiro di piacere: l'erba tagliata da poco profumava e non riuscii a resistere dal riempirmi i polmoni inspirando profondamente quell'aroma così piacevole mentre accarezzavo il prato che mi solleticava il palmo.
Le voci erano state sostituite dal fruscio del leggero vento presente e dal canto di qualche uccello.
Ok. Così si poteva fare.
Tirai fuori dalla borsa il quaderno degli appunti e il libro, cercai le pagine giuste e iniziai a leggere.
La caduta dell'Impero romano d'Occidente viene fissata formalmente dagli storici nel 476, anno in cui Odoacre depose l'ultimo imperatore romano d'Occidente, Romolo Augusto...
Edited by Lia483 - 19/12/2015, 14:33
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Hercules
Ecco, lo sapevo. Mi ero perso per l'ennesima volta. Quell'università era un labirinto, non c'era altra soluzione. Mi sembrava di essere Teseo perso nel palazzo del Minotauro, ma senza un filo di Arianna che mi riportasse all'uscita.
Controllai di nuovo la mappa che mi avevano dato in segreteria, trovata ovviamente per un colpo di fortuna notevole. Borbottai qualcosa tra me e me.
Se quella mappa era fatta bene... e cominciavo ad avere qualche dubbio... avrei dovuto trovarmi di fronte alla palestra, ma ora da un lato avevo il parco, dall'altro la biblioteca, e nessuna traccia del mio obiettivo.
Gli dei quel giorno avevano deciso di farmi sudare sette camicie così, visto che avevo mollato i miei studi per andarmi a rilassare in palestra. Ma cosa doveva fare un povero giovane all'ultimo anno di specializzazione che vuole solo prendersi un momento di respiro dalle mille e uno traduzioni che stava portando avanti??
Sospirai, piegando rassegnato la cartina e infilandola nella borsa a tracolla che portavo.
"E' giunto il momento di parlare con uno studente, Herc. Dopotutto, il tuo obiettivo non è fare l'insegnante e quindi confrontarti con altre giovani menti? Forza e coraggio.." mi dissi, parlando praticamente da solo, per combattere la mia non troppo lieve timidezza.
Mi guardai intorno, ricominciando a camminare verso il parco, quando vidi un ragazzo non troppo lontano dai sentieri di mattonelle che percorrevano tutto il parco. Ecco, forse a lui avrei potuto chiedere qualche indicazione. Mi passai una mano tra i capelli biondi e mossi e lo raggiunsi cercando di non disturbare troppo la quiete del luogo. "Scusami, amico, sapresti indicarmi dove posso trovare la palestra? Credo proprio di essermi perso.". -
LindaMorrisonSkywalker.
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Jane
Signor Clayton? Da qui ci penso io...
Le lezioni della mattina erano terminate e finalmente era ora di pranzo. Quel giorno non avevo voglia di mangiare la robaccia della mensa, perciò mi ero preparata qualcosa a casa di mio padre il giorno prima, quando ero andata a trovarlo nel pomeriggio. Inoltre, dato che era un bella giornata, optai per il parco. Sarebbe stato il posto ideale per un bel pic nic, nonostante fossi da sola, quel giorno: il sole, la comoda erba appena tagliata e la tranquillità. Probabilmente sarei rimasta lì anche per qualche ripasso, prima delle lezioni pomeridiane.
Mentre camminavo per il parco, cercando il posto ideale, uno strano uccellino dai colori sgargianti catturò la mia attenzione. Stava volando tra le chiome degli alberi ed io, da brava maldestra, quanto aspirante ricercatrice quale sono, non mi resi conto di dove stavo indirizzando i miei piedi. Fu così che finii dritta addosso ad un ragazzo alto e robusto, sbattendoci contro. "Oh! Oddio, scusami! Non guardavo dove mettevo i piedi" le dissi ridendo e cominciando a raccogliere le mie cose finite per terra. Notai che stava parlando con un ragazzo seduto con quaderni e libri. "Scusate, ho interrotto i vostri discorsi! Non badate a me!" Fortunatamente il cibo non si era rovesciato.... -
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Arthur
Cercai di mettermi più comodo sull'erba, cercando la posizione giusta per studiare, strisciando i jeans sul prato.. Sarebbe rimasta la macchia verde ma pazienza, non mi sarei mosso da lì nemmeno se un meteorite avesse preso di mira il campus, nemmeno se fosse passato di lì un cavaliere medievale con tanto di cavallo, armatura e lancia in carne e ossa, nemmeno se.. Sì, avete capito, insomma.
I suoni che vivevano all'università e che, di solito, mi irritavano così tanto, lì erano solo rumore bianco che facevano da piacevole sottofondo al capitolo che stavo studiando: finalmente riuscivo a concentrarmi, finalmente il mondo intorno spariva e lasciava solo spazio a quella materia che tanto amavo, così tanto che a volte credevo di essere nato nell'epoca sbagliata o di essere la reincarnazione di qualcuno vissuto tanto, tanto tempo prima, ero più a mio agio tra quelle pagine che nel mondo.
Ero così concentrato da non sentire i passi di qualcuno avvicinarsi a me, me ne accorsi solo quando il sole, che illuminava i miei appunti e scaldava la mia pelle, divenne improvvisamente ombra. Un'enorme ombra dalla forma umana.
Alzai lo sguardo con fare infastidito e sbuffai: nemmeno lì potevo trovare pace e solitudine? Il ragazzo in questione era ancor più gigante dell'ombra che aveva creato sotto di lui e sopra di me.
Scusami, amico, sapresti indicarmi dove posso trovare la palestra? Credo proprio di essermi perso. Disse con lo sguardo perso e gentile, mentre la mia mente già studiava mille modi diversi per togliermelo di torno e ritornare al mio libro.
Avrei potuto mandarlo dall'altra parte del campus e fare in modo che non mi disturbasse più, non mi avrebbe più rivolto la parola dopo uno scherzetto del genere, poteva essere un'idea divertente se non fosse stato che quel ragazzo sembrava il gigante Golia: aveva il fisico di un lottatore, di uno di quelli professionisti. Avrebbe anche potuto prendermi a botte.
Oh, andiamo, Semola! Dagli l'indicazione giusta, lui se ne va e tu torni ad essere l'asociale di sempre.
Quella? Quella era la vocina che di tanto in tanto tornava a tormentarmi, la "mia coscienza", insomma: ciò che mi perplimeva e non poco era che aveva la voce di un vecchio, una voce familiare. Poteva essere un lontano ricordo di mio nonno? Me l'ero chiesto migliaia di volte senza mai giungere, purtroppo, alla risposta.
Guardai il ragazzo con sguardo di superiorità e un sorriso sghembo e borioso a adornarmi le labbra. E' l'edificio dopo la bibli... Iniziai a dire prima che una ragazza travolgesse il John Cena di turno.
Ma sono tutti imbranati in questo campus? Borbottai tra me e me, alzando gli occhi al cielo mentre guardavo la ragazza raccogliere ciò che le era caduto dopo l'urto e abbozzare qualche scusa.. -
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Hercules
Il ragazzo in questione a cui mi ero rivolto sembrava davvero scocciato dalla mia interruzione, probabilmente stava studiando e io avevo interrotto la sua concentrazione. Per fortuna, in quel luogo così tranquillo, non ci avrebbe messo molto a ritrovarla. Probabile che si fosse messo lì proprio per quel motivo.
Alla fine, con un sorriso che sapeva molto di boria e uno sguardo di superiorità, cominciò a darmi l'indicazione che avevo chiesto e che avevo aspettato tranquillo.
E' l'edificio dopo la bibli...
Non fece però in tempo a finire o io a rimanere concentrato sull'ascolto, non era molto chiaro, visto che fui quasi investito da una ragazza che camminava con il naso per aria.
Inizialmente la afferrai per un braccio, per paura che finisse pure per terra -non con me dato che, come mi diceva sempre il mio papà adottivo, ero inamovibile-, poi la lasciai, mentre quella cominciava a scusarsi e a raccogliere tutto ciò che le era caduto.
Le feci un sorriso gentile ed educato. "Non c'è problema, può succedere. L'importante è che non si sia fatto male nessuno."
Fu quasi distrattamente che colsi il borbottio del ragazzo ancora seduto per terra, molto tranquillo e anche molto seccato a quanto sembrava. Non me la presi, abbozzando un mezzo sorriso divertito al ragazzo, dato che non era di certo da me arrabbiarmi per tale sciocchezza, ma anche perché sapevo quanto potessero essere seccanti le persone che interrompevano lo studio. Ne sapevo qualcosa.. -
LindaMorrisonSkywalker.
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Jane
Signor Clayton? Da qui ci penso io...
Fortunatamente il ragazzo "vittima" della mia "aggressione" né cadde per terra, né si arrabbiò. Anzi, fu molto gentile. Si assicurò che io non cadessi, reggendomi per un braccio e tranquillizzandomi con un "Non c'è problema, può succedere. L'importante è che non si sia fatto male nessuno". L'altro, invece, sembrava piuttosto seccato, infondo non aveva tutti i torti. Probabilmente aveva cercato un posto tranquillo per studiare tutta la mattinata e ora che lo aveva trovato, eccomi puntuale, come un orologio svizzero, ad interronpere il suo piccolo angolo di paradiso nel verde.
"Sono davvero mortificata" dissi ad entrambi, poi mi rivolsi a quello seduto "E scusami, non volevo interrompere i tuoi studi! Capisco quanto possa essere difficile trovare un posto tranquillo di questi tempi!" risi, provando a farlo sorridere.
Intanto diedi un occhiata al suo libro. Era aperto ad una pagina dove lessi: "La caduta dell'Impero romano d'Occidente...". "Oh, vedo che sei uno studente di storia! Io non sono mai andata bene a storia, in effetti preferisco studiare le cose che vivono, rispetto a quelle che hanno vissuto." Mentre parlavo mi scappò un foglio con lo schizzo di uno Stiphrornis Pyrrholaemus, in poche parole un volatile. Lo riacchiappai al volo "Tipo questo signorinello, come quello che mi ha fatto cadere addosso a voi!" risi di nuovo, cercando di sdrammatizzare la situazione, ma alla fine ero nervosa dalla testa ai piedi, lo si vedeva da come ridevo continuamente.
"Comunque piacere, Jane. Biologia." sorrisi, allungando la mano prima all'uno, poi all'altro.. -
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Arthur
..E così la pace e la quiete che tanto avevo cercato e che, avevo finalmente trovato in quel metro e mezzo di prato, era sparita nel giro di quanto? Dieci minuti?
Sospirando abbassai lo sguardo verso la pagina che stavo cercando di studiare mentre la ragazza continuava a scusarsi con il ragazzo: in realtà non ci capivo un granchè di ciò che diceva: parlava come una macchinetta.. Ma respirava, almeno?
Aggrottai le sopracciglia in una smorfia di confusione quando si scusò anche con me.. Perchè cavolo si stava scusando con me se quello che aveva quasi abbattuto era la montagna davanti a lei?
E scusami, non volevo interrompere i tuoi studi! Capisco quanto possa essere difficile trovare un posto tranquillo di questi tempi! Disse ridacchiando imbarazzata.
Abbozzai un sorriso poco convinto e Già. Mormorai leggermente seccato.
Certo, se tutti fossero andati in giro guardando gli uccellini cantare sugli alberi e travolgendo chiunque sulla loro strada, di luoghi tranquilli in cui studiare non ne sarebbero proprio rimasti.
La ragazza notò il mio libro aperto e Oh, vedo che sei uno studente di storia! Io non sono mai andata bene a storia, in effetti preferisco studiare le cose che vivono, rispetto a quelle che hanno vissuto. Disse, mostrandoci poi un foglio che le era volato via poco prima, nell'urto, l'immagine di un.. Bho, un passerotto?
Mi alzai prima di risponderle: iniziavo a sentirmi a disagio a guardare le persone da quell'angolazione, mi sentivo così impotente e piccolo.. Una cosa che proprio non mi piaceva, che odiavo a dire poco.
Trovo che le epoche passate siano più affascinanti di quella in cui stiamo vivendo. Spiegai: era complicato spiegare ciò che intendevo davvero, era complicato far capire alle persone che non mi sentivo parte di quel mondo, anche se non sapevo bene il perchè.
Comunque piacere, Jane. Biologia. La ragazza, Jane, interruppe i miei pensieri presentandosi e porgendo la mano a me e all'altro ragazzo.
Sospirai arreso: quella ragazza era già abbastanza nervosa e imbarazzata, continuare a fare lo stronzo sarebbe stato orribile perfino da parte mia.
Arthur, storia. Mi presentai a mia volta, stringendo la mano che mi stava porgendo. Quindi.. Dove stavi andando così di fretta? Chiesi, preoccupandomi di mettere una matita per segnare la pagina a cui ero arrivato, evitando così lo sguardo dei due. Forse avevo qualche problema a guardare gli altri negli occhi, così come a socializzare.. -
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Hercules
La ragazza, tra una scusa e l'altra, aveva cominciato anche a commentare quello che il ragazzo seduto stava studiando, facendomi abbassare lo sguardo con curiosità.
Trovo che le epoche passate siano più affascinanti di quella in cui stiamo vivendo.
Mi ritrovai molto d'accordo, lo studio dell'antichità e dell'epoca classica mi era in effetti sempre piaciuta di più rispetto alla storia moderna o alle materie scientifiche.
Continuavo a pensare che presto il ragazzo ci avrebbe mandato da qualche parte in modo molto volgare, per liberarsi di noi, ma mi sorprese, rispondendo alle domande della ragazza e persino presentandosi, dopo essersi alzato in piedi.
Al vedere che prima uno e poi l'altro mi avevano dato la mano per presentarsi, mi affrettai a fare lo stesso, sorridendo quasi timido. Lo so, ero una montagna in altezza e muscoli, ma ancora mi facevo timido quando si parlava di presentazioni.
"Hercules, Lettere Classiche. Molto piacere di conoscervi entrambi." Spostai lo sguardo su Arthur, per riprendere la sua frase precedenze. "Sono pienamente d'accordo sul fatto che sia più interessante studiare le epoche passate. Si impara sempre di più dal passato, quando i fatti sono già accaduti, che dal presente."
Lanciai uno sguardo allo schizzo di quel volatile sul foglio che mostrava Jane, chiedendomi se l'avesse fatto lei o meno, nel caso, si poteva dire che avesse del talento.. -
LindaMorrisonSkywalker.
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Jane
Signor Clayton? Da qui ci penso io...
Il ragazzo seduto continuava a sembrare piuttosto seccato. Purtroppo non ero abbastanza brava in situazioni come queste. Probabilmente avrei fatto meglio a limitarmi ad uno "Scusatemi" ed andarmene, invece che star due ore a parlare nervosamente. Nonostante tutto, il ragazzo si "arrese" e si alzò, per poi stringermi la mano e presentarsi anche lui. Si chiamava Arthur, mentre l'altro, che fece lo stesso, si chiamava Hercules. Il primo mi chiese cosa mi avesse portato a correre così "In realtà, non stavo esattamente correndo, solo che stavo guardando per aria... di nuovo... Beh, comunque stavo cercando un posto per mangiare. Ho preparato il pranzo a casa di mio padre ieri sera, volevo mangiare qualcosa di meglio, rispetto alla solita mensa." sorrisi loro.
Hercules si trovò d'accordo con Arthur, riguardo alla storia "Oh beh... mi arrendo! Una scientifica contro due umanistici non può competere!" risi dicendo questo. "Comunque, sul serio, riguardo all'imparare dalla storia e dal passato, sono completamente d'accordo, avete ragione. La mia, probabilmente, è solo una questione di gusti. Sono stata attaccata a questo mondo, che adesso studio, sin da piccola, è una passione per me! Voi come vi siete ritrovati a fare questi studi?" chiesi curiosa.. -
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Arthur
In realtà, non stavo esattamente correndo, solo che stavo guardando per aria... di nuovo... Beh, comunque stavo cercando un posto per mangiare. Ho preparato il pranzo a casa di mio padre ieri sera, volevo mangiare qualcosa di meglio, rispetto alla solita mensa. In effetti il cibo che distribuiva la mensa era abbastanza una schifezza e, quando potevo, anche io coglievo l'occasione di mangiare qualcosa di diverso lontano da quell'inferno di refettorio.
Guardai in direzione delle sue mani: per fortuna sua, i contenitori del cibo non si erano rotti o rovesciati, il suo pranzo era salvo.
Qui il posto è tranquillo. Risposi, suggerendole un picnic sull'erba.
Anche il ragazzo si presentò: si chiamava Hercules, nome particolare, non sembrava avere origini anglosassoni contrariamente al suo accento. Chissà, magari qualche membro della sua famiglia non era di quelle parti; strinsi la mano anche a lui.
Studiava lettere classiche, era quindi quasi ovvio che fosse d'accordo con l'affermazione che avevo fatto poco prima.
Sono pienamente d'accordo sul fatto che sia più interessante studiare le epoche passate. Si impara sempre di più dal passato, quando i fatti sono già accaduti, che dal presente.
Annuii alle parole dell'armadio davanti a me, aveva ragione: il passato dava certamente più insegnamenti rispetto al presente in cui ci trovavamo.
La storia è ricca di uomini che sono esempi da seguire e di modelli da evitare. Commentai confermando ciò che detto qualche istante prima.
Comunque, sul serio, riguardo all'imparare dalla storia e dal passato, sono completamente d'accordo, avete ragione. La mia, probabilmente, è solo una questione di gusti. Sono stata attaccata a questo mondo, che adesso studio, sin da piccola, è una passione per me! Voi come vi siete ritrovati a fare questi studi?
Come mi ero ritrovato a studiare storia? Domanda difficile, era complicato spiegare ciò che mi legava ad epoche diverse da quella che stavamo vivendo, non lo sapevo di preciso nemmeno io.
Passione. Alzai le spalle con disinteresse, infilandomi le mani nelle tasche dei jeans subito dopo.. -
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Hercules
Non si poteva negare che la ragazza di nome Jane avesse una parlantina piuttosto vivace e continua, mentre la ascoltavo parlare e spiegare dove stesse andando mentre guardava per aria. In effetti, Hercules non poteva non concordare sul fatto che qualsiasi cosa fatta in casa fosse meglio di quelle cose che la mensa propinava. Poi lui, abituato ad una certa cucina a casa, non si era ancora abituato a quel tipo di menù.
Non poté che annuire alla frase del ragazzo, Arthur, più di poche parole. La storia è ricca di uomini che sono esempi da seguire e di modelli da evitare.
"Non potrei essere più d'accordo." Sorrisi alla domanda di Jane, passandomi una mano tra i capelli, come se ce ne fosse bisogno dato che erano perfetti come sempre. "Origini. Vengo dalla Grecia e la nostra è una delle culture più importanti del mondo. Mi ha sempre affascinato e incuriosito" spiegai con sincerità e precisione, probabilmente confermando il fatto che non ero di quelle parti. Il mio accento non era facile riconoscerlo, se non si era un esperto di lingue straniere.SPOILER (clicca per visualizzare)Scusate la breve risposta, mi rifaccio al prossimo giro.. -
LindaMorrisonSkywalker.
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Jane
Signor Clayton? Da qui ci penso io...
Arthur mi consigliò il prato per il mio pic nic, in effetti era proprio quello a cui avevo pensato ed anche quello che avevo intenzione di fare.
Alla mia domanda, rispose semplicemente: Passione e alzò le spalle, come a sottolineare che era semplice la motivazione per la quale si doveva scegliere il proprio indirizzo di studi. In effetti ero pienamente d'accordo "Beh, hai fatto bene! La nostra scelta negli studi deve essere guidata dalla propria passione!"
Fu il turno di Hercules, che sorridendo rispose Origini. Vengo dalla Grecia e la nostra è una delle culture più importanti del mondo. Mi ha sempre affascinato e incuriosito. Quindi era di origine greca! Ecco cos'era quell'accento strano! "Ah, dalla Grecia! Bellissima, qualche volta ci sono stata con mio padre!" poi concordai annuendo: "Sono d'accordo riguardo alla storia della tua madre patria. Anche se, come vi ho detto, a storia sono sempre stata debole, l'antica Grecia mi è sempre piaciuta, avevo imparato tutti gli dei a memoria! I miei preferiti però, erano gli Antichi Egizi e la loro terra!"
Poi alzando leggermente il cestino del pranzo che avevo in mano, dissi loro: "Volete favorire? Ce n'è abbastanza per tutti e tre, in effetti. In cucina esagero sempre!" risi leggermente.SPOILER (clicca per visualizzare)Tranquilla Lia! ^^.
Looking for a peaceful placeTerminata || Arthur&Hercules&Jane Porter |
