Com'era nei piani..

Terminata || Victor&Victoria

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    Victor Van Dort

    Tomorrow, Victoria, we are to be...

    Victor aveva programmato quella giornata al museo almeno tre settimane prima. Si era dato un gran da fare perchè tutto riuscisse per il meglio, aveva acquistato il biglietto con largo anticipo e aveva fatto in modo di scegliere una giornata in cui non ci fosse stata nessuna lezione o almeno nessuna lezione importante.
    Svegliarsi presto non era stato un problema poichè era abituato a farlo tutti i giorni, così si era alzato e vestito e con un po' di nervosismo si era avviato al museo, l'unico della città in cui ormai abitava, sperando che tutto fosse andato "com'era nei piani". Si continuava a ripetere quella frase in mente, ormai la conosceva così bene che l'aveva fatta propria ma in realtà era stata la madre ad avergliela fatta entrare nella mente.
    Per fortuna nulla era andato storto così eccolo lì fermo davanti ad uno dei quadri più belli che avesse mai visto prima.
    Uno splendido dipinto di una farfalla nera su uno sfondo blu notte, forse un po' dark ma quello era un problema di gusti. A lui piacevano queste cose un po' "oscure".

    Edited by Lia483 - 18/2/2016, 01:06
     
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    Ho sempre sperato di trovare qualcuno di cui innamorarmi perdutamente, con cui passare il resto della mia vita..sciocco, non è vero?



    -Outfit
    Sfortunatamente la lezione di pianoforte di quel giorno era saltata, il suo insegnante le aveva appena telefonato per dirle che non si era sentito bene e che quindi avrebbero rimandato alla settimana successiva. Victoria rimase comunque all'accademia per esercitarsi un po' da sola sui brani che aveva preparato ma non serviva poi molto senza il maestro a farle le giuste correzioni, e ormai li sapeva già a memoria. Per cui raccolse i suoi spartiti ed uscì. L'accademia di musica era vicina al museo della città, che non era ancora riuscita a visitare per mancanza di tempo. Una studentessa di storia dell'arte che non ha ancora visitato il museo cittadino era un pessimo esempio, così visto che aveva il pomeriggio libero e visto che i suoi piani per quella giornata erano stati rovinati, decise di acquistare un biglietto ed entrare.
    Visitò alcuni corridoi, soffermandosi sulle opere che le piacevano di più e appuntandosi alcune cose che più le interessavano sul blocco degli appunti, le sarebbero senz'altro tornate utili più avanti. Arrivata di fronte a un dipinto un po' tetro ma comunque molto affascinante si fermò e un passo avanti a lei notò un ragazzo che riconobbe di vista, frequentava il suo stesso corso ma non si erano mai parlati, lei non era proprio il tipo che andava a presentarsi a tutti, ma lì era una situazione particolare e non poteva far finta di nulla, non sarebbe nemmeno stato educato. Gli si affiancò, rivolta al quadro ma poi voltò la testa nella sua direzione, accennando un sorriso cortese. "E' magnifico, non trovi?"

     
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    Victor rimase qualche momento a fissare il quadro, perdendosi nei suoi colori e nelle sue pennellate. Sì era decisamente il quadro più bello che avesse visto all'interno di quelle sale.
    Stava ancora fermo davanti ad esso per ammirarlo quando sentì una voce provenire dalla sua destra. Inizialmente non si voltò ma rispose senza nemmeno accorgersi di aver aperto bocca. "Magnifico.." disse perdendosi un po' in quella parole, senza balbettare o altro.
    Quando collegò il cervello, capendo che la voce proveniva da un'altra persona si girò ed entrò nel panico. Di fianco aveva una delle più belle ragazze del suo corso. La conosceva di vista, e anche se non sapeva il suo nome non poteva non riconoscerla, anche in mezzo la folla.
    La ragazza indossava uno splendido abito nero che slanciava il suo fisico, di per se già perfetto; per questo motivo non riuscì a mantenere per molto il contatto visivo.
    Così, sempre più impanicato, si voltò di nuovo verso il quadro.
    Non sapeva cosa dire o cosa fare, ma non voleva apparire scortese, maleducato o peggio ancora inadatto.. con un tono di voce insicuro e basso parlò di nuovo.
    "Malinconico seppur stupendo.." disse voltandosi verso di lei con un sorriso incerto.. chissà che figuraccia stava facendo..
     
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    Il ragazzo non si era subito accorto della sua presenza e le rispose senza guardarla. Stava per parlare ancora, un po' imbarazzata forse, non voleva averlo disturbato, quando si voltò improvvisamente verso di lei e sembrò essere piuttosto in imbarazzo. Le sfuggì una breve risata, che coprì ed interruppe subito con una mano, lasciandolo parlare ancora. Le aveva fatto tenerezza quella reazione, di solito i ragazzi erano spesso arroganti e sfacciati con lei, e questo lo odiava. Inoltre era molto carino ma questo lo aveva già notato.
    Annuì piano: "C'è una bellezza particolare che solo la malinconia può trasmettere. Ti lascia una sorta di tristezza ma non puoi comunque smettere di ammirarla." si strinse al petto il blocco e gli spartiti che ancora teneva in mando, ricambiando il suo sorriso. Si riavviò poi un ciuffo di capelli castani dietro l'orecchio, che erano sfuggiti allo chignon e lo guardò, tendendo una mano per presentarsi. "Mi chiamo Victoria e frequento il tuo stesso corso al campus..non so se ti sei mai accorto di me. Comunque è un piacere conoscerti.."

     
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    Non riusciva ancora a credere che una ragazza come quella che aveva di fronte le aveva rivolto la parola, proprio a lui. Pensava che era un gran bel colpo di fortuna, che puntualmente avrebbe sprecato perché troppo timido e impacciato.
    Eppure non poteva smettere di pensare che questa volta non voleva rovinare tutto, e che avrebbe fatto meglio a trovare un po' di coraggio dentro di se.
    Stava pensando tutto questo mentre la ragazza continuava a parlare e per poco non si perdeva tutto quello che stava dicendo, dandosi egli stesso dell'idiota.
    Annuì semplicemente, non c'era altro da aggiungere ad un discorso così perfetto e non voleva correre il rischio di dire qualche idiozia. Come sempre gli ricordava sua madre, era meglio tenere la bocca chiusa piuttosto di dare voce a certe scemenze.
    Si maledisse mentalmente per dare ancora ascolto alla madre quando notò che la giovane aveva allungato la mano verso di lui presentandosi. La sentì chiaramente pronunciare il suo nome, guardandola con quel fare da pesce lesso.
    "Victoria.." aveva ripetuto con un filo di voce mentre le stringeva la mano. Nemmeno un secondo dopo si rese conto di stare di nuovo per fare una gaffe e riprese. "No! Cioè si.. ti ho vista spesso a lezione, non che ti seguo o cose del genere.. insomma non sono uno stalker. Oddio che sto dicendo?".
    Si fermò per riprendere fiato e magari ricominciare di nuovo il discorso da capo. "Ricominciamo da capo, è meglio no?" le chiese continuando a stringerle la mano, non si era nemmeno accorto di quel gesto. "Sono Victor, è un piacere conoscerti..finalmente". Sperò che la ragazza non avesse fatto caso all'ultima parola, non riusciva proprio a tenere a freno la lingua.
     
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    Il pensiero che lo stesse disturbando continuava a preoccuparla, le sembrava nervoso e forse avrebbe preferito continuare a farsi i fatti suoi..sua madre le diceva sempre che era troppo curiosa e che invece una signora deve stare nel suo. Sorrise quando le strinse la mano, si aspettava che si presentasse subito e invece iniziò a farfugliare, non capì tutto ma abbastanza da farla ridere. Non voleva tuttavia che sembrasse volerlo prendere in giro perché era genuinamente divertita dai suoi modi, così per non dare l'impressione sbagliata, tornò a limitarsi a sorridere. "Ricominciamo da capo, è meglio no?" disse lui prima di presentarsi "Dici? Ti confesso che a me non dispiace come inizio, Victor." non le era sfuggito il fatto che avesse aggiunto "finalmente" ma non glielo fece notare, anche perché stava già arrossendo di suo senza parlarne oltre, ma si sentì comunque di aggiungere qualcosa, anche perché ad essere sinceri, nemmeno a lei Victor era passato molto inosservato. "Comunque anche io ti ho visto spesso, a lezione.. Te ne stai sempre per conto tuo ma sei molto attento e concentrato, siamo molto simili in questo anche se beh, essendo entrambi così non ci saremmo mai rivolti la parola se non ti avessi incontrato qui.." concluse con un mezzo sorriso, sperando di non aver detto troppo.
     
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    Victor pensava a quanto fosse bella mentre gli sorrideva, era come uno di quei quadri dentro quel museo, bella e speciale.. non poteva fare a meno di guardarla per questo motivo continuava a dire cretinate senza rendersene conto eppure lei disse che le era piaciuta la prima risposta che secondo il suo punto di vista era stata parecchio imbarazzante.
    ”Poteva andare peggio..” rispose pensando alle altre possibili scemenze che poteva dire.. almeno non era stato scortese, non se lo sarebbe mai perdonato.
    Rimase sconvolto quando Victoria gli rivelò di averlo notato a lezione, lui pensava di essere invisibile agli occhi di tutti, troppo timido e preso dai suoi pensieri.. passava il tempo a lezione seguendo attentamente oppure disegnando… non c’era mai una via di mezzo o era completamente attento o completamente distratto e di solito questo modo di fare non attira le persone le allontana, nonostante ciò Victoria lo aveva notato.
    Entrò nel panico, non sapeva cosa dire.. eppure avrebbe potuto dire qualsiasi cosa. ”Stupido! Parla! Dì qualcosa!”
    ”Tu mi hai notato?” chiese cercando di riordinare i pensieri, ”bhe sì l’hai appena detto, che stupido! Non sono il tipo di andare a presentarmi, ma se fossi stato uno di quelle persone saresti stata la prima persona a cui mi sarei presentato.., stava di nuovo dicendo cose senza senso, usando qualche frase di troppo.. ma sorrise ricambiando il suo, trovandola estremamente dolce.
     
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